Mantenere il punto

Uno dei famosi quattro punti del maestro Tohei suona: “mantenere il punto”, con riferimento al tanden situato nello hara. Ebbene, il mantenimento di tale punto consiste non tanto nel pensarlo/immaginarlo, ciò che comporterebbe il fermarsi/ghiacciarsi della mente in quel punto (ricordiamo Takuan: moshin: la mente ghiaccio o mente confusa, e honshin: la mente acqua o mente giusta) quanto, con il concorso del koshi(zona lombare)il tenerlo in continua pressione, ovvero come un palloncino sempre gonfio, sia espirando sia inspirando, in questo secondo accorgimento avendo cura di lasciar vuota/rilassata la parte superiore del corpo (l’inspirazione comporta una contrazione), in ossequio al principio kyo-jitsu: sopra vuoto – sotto pieno. (ovvero, spostare il peso in basso, altro punto del maeatro Tohei): un sentire corporeo più che mentale.

Tutto quanto sopra va accompagnato dall’atto di presenza, ovvero l’esserci i,ovvero lo “stare sul pezzo”, particolarmente opportuno, per un’evidente ragione, nel Mokuso di Spada. Da notare come 居 i  richiami zan/nokosu e quindi zanshin con l’omologo kokoro wo nokosu: lasciare lo spirito/far rimanere lo spirito dov’è. Ovvero: corpo e spirito qui ed ora.

A PROPOSITO DELL’IMMAGINE IN ALTO

L’hara come dimensione esiste ad un livello più profondo rispetto al campo energetico personale che chiamano aura, che sembra esistere in una dimensione vicina al mondo fisico, mentre il livello hara appartiene ad una dimensione più profonda, quindi il lavoro svolto a questo livello è più efficace.

A livello dell’hara sta l’intenzionalità, c’è il nostro progetto personale più autentico, che può essere sentito come uno scopo di vita o come qualcosa che ci dà significato e realizzazione.

Questo livello, secondo il lavoro di Barbara Ann Brennan, è costituito da punti o centri energetici (tan-tien, sede dell’anima, punto ID) uniti da una linea, la linea hara, che si trova al centro del corpo, ma a livello non fisico, bensì energetico.

Il lavoro con questo livello consiste nel contatto con questi centri e nel loro allineamento, attraverso la pratica della tecnica hara, che può essere fatta individualmente o in gruppo, al fine di connettersi con il nostro livello dell’hara e avvicinarci o allinearci con il nostro scopo di vita, nonché con gli obiettivi necessari per la sua realizzazione.

Da: Il livello dell’hara (novelhara.blogspot.com)