Seiza – 3

Il modo di sedere formale in Giappone, chiamato Seiza, non può generare altro che un senso di costrizione a molti occidentali. Ai giapponesi tuttavia, sedere nella tradizionale posizione Seiza dava un senso di pace mentale.

Questo modo di sedere, con entrambe le ginocchia piegate, genera un senso di completa immobilità. Impedisce alla mente di intraprendere qualsiasi movimento ulteriore, in effetti, eseguire movimenti improvvisi da questa posizione è piuttosto difficile. Sedere in Seiza obbliga ad entrare in uno stato di completa ricettività ed è in questa posizione che i giapponesi scrivono, suonano e mangiano. In momenti di tristezza, di preghiera o di risoluzione, il Seiza è stato indispensabile per il popolo giapponese.

Il Seiza è un Kata per ricevere: un Kata che realizza le condizioni necessarie per entrare in uno stato di autentica ricettività.

Il Seiza è un tentativo di negare qualsiasi consapevolezza della carne, la carne riflette l’eccesso nell’intenzione umana. Cercando di cancellare le attività volontarie della mente gli antichi hanno scoperto questo metodo di portare armonia al corpo interno richiamando la consapevolezza delle ossa e ricercando un senso di equilibrio tra le ginocchia piegate, la spina dorsale, il bacino, le anche, le caviglie ed altre articolazioni. Praticando il Kata, i vecchi giapponesi enfatizzavano l’importanza della consapevolezza delle ossa rispetto alla consapevolezza della carne. Facendo così riuscirono a negare la mente e a lasciare il corpo – il corpo che apparteneva alla Natura e non al sé – emergere “così com’è”.

ecole-itsuo-tsuda.org