A cosa serve la spada giapponese
8 Settembre 2021
La spada giapponese non serve per avanzare di grado, e ancor meno per gareggiare e vincere medaglie o coppe. L’ambizione dell’ego (l’ego: l’illusione suprema!) e la contaminazione sportiva hanno dato luogo ad un grosso equivoco, ad una situazione diametralmente opposta a quella che dovrebbe essere secondo i dettami cavallereschi tradizionali nipponici (e non solo nipponici).
Crediamo non sia necessario dilungarci oltre sull’argomento, e ci limitiamo a proporre alcuni preziosissimi brani grazie ai quali, chi vuole e sa coglierlo, può ben radicare in sé il significato dell’uso della spada giapponese.
«Ancora oggi il Giappone di tradizione Shintō si inchina davanti alla gelida purezza dell’anima della spada. Il fuoco mistico consuma la nostra debolezza, la sacra spada taglia la catena del desiderio. La fenice della divina speranza si erge dalle nostre ceneri; dalla libertà sorge una umanità più elevata».
Okakura Kakuzo, Il libro del tè
«L’uomo vero afferra la spada della saggezza,
punta acuminata della saggezza,
fiamma potente come il diamante.
Questa spada è capace di stroncare tutti i pensieri
e le concezioni erronee della mente
Ma può anche cogliere di sorpresa tutti i demoni».
Yoka Daishi, Shodoka – Il canto dell’immediato satori
«Tai-A è il nome di un’antica spada cinese che non ha eguali sotto il cielo […] non vi è nulla che possa opporsi a questa lama. La persona che ottiene questa misteriosa abilità increata non vacillerà dinanzi al comandante di enormi eserciti, né davanti a una forza di centinaia di migliaia di nemici […]. È una questione di mente. La mente non è nata con la tua nascita e non morirà con la tua morte. Poiché questo è vero, si dice che sia il tuo Volto Originario. Il Cielo non può coprirlo. La Terra non può sostenerlo. Il Fuoco non può bruciarlo, né l’acqua può bagnarlo. Nulla sotto il cielo può ostruirlo».
Takuan Soho, Annali della spada Tai-A
Di che attrezzi abbiamo bisogno? Di uno soltanto: ne abbiamo sentito parlare, ma lo usiamo raramente. È l’attenzione. L’attenzione è la spada affilata e rovente, e la pratica sta nell’usarla il più possibile. Nessuno è troppo disposto a usarla; ma se la impugniamo, anche per pochi minuti, qualcosa viene tagliato e bruciato. La pratica vuole renderci sempre più attenti.
Charlotte Joko Beck, Niente di speciale