L’abuso della ragione

«È essenziale, per la crescita della ragione, che, come individui, noi si ceda a forze e si obbedisca a principi che non possiamo sperar di comprendere integralmente e dai quali, tuttavia, dipende il progresso e anche la preservazione della civiltà. Storicamente questo risultato è stato raggiunto sotto l’influenza delle diverse fedi religiose e per la pressione di tradizioni e superstizioni che indussero gli uomini a sottomettersi a quelle forze con appelli rivolti  alle loro emozioni piuttosto che alla loro ragione.

Il più pericoloso stadio, nella crescita della civiltà, può benessere quello in cui l’uomo è indotto a considerare tutte queste credenze come superstizioni e rifiuta di accettare e sottostare a tutto ciò che egli non riesce a comprendere razionalmente. Il razionalista, la cui ragione non è sufficiente a fargli comprendere queste limitazioni dei poteri della ragione cosciente e che disprezza tutte le istituzioni e le consuetudini che non abbiano avuto un origine intenzionale, può così diventare l’eversore della civiltà che su di esse si fonda. Questa può ben essere la barriera contro la quale va ripetutamente a cozzare, soltanto per ricadere nella barbarie.

 

Friedrich von Hayek, L’abuso della ragione.

 

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