Iai è Mushotoku

Iai è Arte della Spada. Arte mushotoku: senza profitto, senza scopo.

Iai è gratuità. Non lo si pratica PER qualcosa. Il PER è una macchia, un’impurità, una deturpazione. Il PER confessa una mancanza, una defezione dello spirito; al fondo, una sofferenza (che l’ego camuffa da  trasporto dell’animo, sentimento o interesse profondo). 

E per un Occidentale che pratichi Iai è forse impossibile (tentare di) capirlo senza integrare lo studio del toho 刀法, la tecnica della spada, con la Meditazione seduta (Zamokuso 坐黙想 o Zazen 坐禅 ) che prevede due condizioni indicate con: shinjin datsuraku 身心脱落 e mushotoku 無所得:

shinjin 身心 corpo-mente,

datsu 脱 lasciare,

raku caduta.

Dunque shinjin datsuraku significa lasciar cadere (ogni sovraccarico di) mente e corpo, ciò richiamando mushotoku:

mu 無 senza,

sho  所 luogo,

toku 得 acquisire.

Mushotoku significa nessun luogo ove la mente possa fermarsi per acquisire (illusoriamente) checchessia. Mushotoku significa l’assenza di qualsiasi PER. Si potrebbe dire, forse, che anche “l’arte PER l’arte” non sia del tutto esente dal pericolo di un interesse, di un profitto, di uno scopo.

Essere mushotoku significa essere in armonia con tutte le cose lasciandole così come sono; significa essere in pace non pretendendo nulla, semplicemente perché Ciò che conta l’abbiamo già, ed è il nostro Volto Originario (Honrai Menmoku 本来面目), l’Egemonico (il Sovrano Interiore) libero da ogni necessità poiché combaciante con l’Essenza Sorgiva Immutabile il cui magnifico simbolo è lo Specchio/Sole.

Perciò il vero Iai è mushotoku. Il vero Iai dissolve ogni PER, che è l’offuscatore del Volto Originario, la diga che (illusoriamente) si oppone all’Energia/Luce fluente dall’Essenza Sorgiva Immutabile.

E pochissimi Occidentali lo sospettano.

Iai è Arte. Arte della Spada. La Spada in quanto Arte. Il Kata in quanto espressione d’Arte, perciò d’Armonia e di Ordine (dal termine sanscrito Ṛta).

E da Occidente risuonano appropriatissime le parole di Julius Evola in Arte astratta:

«Sento l’arte come una elaborazione disinteressata, posta da una coscienza superiore dell’individuo, trascendente ed estranea perciò dalle cristallizzazioni passionali e di esperienza volgare […]

L’artista sincero […] naufragante nel “divino istante” dell’ispirazione, quasi in preda ad una febbre indomabile, crea la “vera” opera d’arte […]

Evidentemente, perché disinteressata, l’arte deve esser priva di ogni contenuto usuale: in quanto esprime tutto, essa non deve significare nulla: non vi deve esser nulla da comprendere, nell’arte … L’arte, pura espressione … Quando l’arte ha un contenuto, è strumento: zappa, tornio, ventilatore», e, aggiungiamo noi, spada.

Pertanto, niente di più sbagliato del praticare uno Iai con un contenuto, cioè, com’è ormai troppo esclusivo e scontato, PER salire di grado e di prestigio. PER sentirsi aumentati, confermati, riconosciuti da un giudizio esterno e pubblico che, per quanto autorevole, non può giungere a conoscere lo stato di purezza effettiva del cuore del praticante, ossia il distacco da «cristallizzazioni passionali e di esperienza volgare».

Iai è mushotoku

 Mokuso è mushotoku

 Postura è mushotoku

 Seiza è mushotoku

 Kata è mushotoku

la Via è mushotoku

 la Vita è mushotoku

Non appena l’ego s’intrufola (e facilmente s’intrufola!) ecco il profitto, ecco lo scopo, ecco il PER,  il praticare PER, il vivere PER.

«Ho avuto molti grandi satori e molti piccoli satori, ma posso assicurarvi che non valgono un fico secco». (Kodo Sawaki Roshi).

Ora, se perfino il satori 悟り non vale un fico secco, che possono valere ottenimenti di gradi e vittorie, che non sono altro che «cristallizzazioni passionali e di esperienza volgare»?

 Il detto giapponese “ichinichi isshō一日一生 “un giorno, una vita”, suggerisce che c’è un solo giorno in cui siamo vivi: Oggi. Perciò “domani” non esiste e ogni aspettativa è un blocco della mente.

«Se non pensiamo che al solo risultato, che al frutto, con la nostra coscienza personale, non possiamo concentrarci né lasciar manifestare pienamente la nostra energia. Se si produce solamente lo sforzo, allora, il più grande frutto apparirà inconsciamente, naturalmente». (Taisen Deshimaru Roshi).

Perciò il vero Iai è mushotoku.