Fudōshin e Zanshin

La domanda circa la più o meno marcata differenza tra 不動心 fudōshin e 残心 zanshin  è tutt’altro che banale. Non solo per l’eterno dibattito in merito alla differenza suddetta, ma anche per i dubbi relativi al reale significato del secondo termine. Più che al significato di per sé, quanto all’interpretazione che ad esso si vuole attribuire. Si traduce, giustamente, “spirito che resta”. In giapponese diremmo 心を残すKokoro wo nokosu” (lasciare lo spirito/far rimanere lo spirito dov’è). Questa è la definizione largamente accettata nel mondo delle arti e vie marziali, in special modo nello Iaidō moderno.

Vi sono alcune scuole, tuttavia, che intendono lo zanshin nella maniera opposta di quanto appena enunciato. L’interpretazione che esse danno è quella di 心を残さないKokoro wo nokosanai” (non lasciare lo spirito/non farlo rimanere dov’è). E per quale ragione, ci si può chiedere, non dovremmo avere uno “spirito allerta”? La risposta è alquanto scontata: uno spirito concentrato su di un solo elemento non sarà in grado di vedere ciò che lo circonda, aumentando notevolmente il rischio di non farsi trovare pronto per l’azione successiva. Al contrario, uno spirito leggero è meglio predisposto ad affrontare un repentino cambio della situazione, e da questa non sarà mai sorpreso. A ben pensarci, una simile spiegazione ricalca perfettamente lo incipit del 不動智神妙録 Fudōchishin Myōroku, in cui Takuan spende molte righe nel ribadire che la mente non dove mai fissarsi su di un solo punto. 

Le scuole che danno a zanshin la suddetta interpretazione sono perlopiù tradizioni di gekiken (spada che colpisce – scherma libera) del medio e tardo periodo Edo, in cui combattere anche contro molteplici avversari in una sorta di kakarigeiko generale era una prassi abbastanza comune. Tuttavia, non si può negare che entrambe le interpretazioni siano corrette.

Il termine 不動 fudō, al contrario, non lascia spazio ad equivoci. Formato dal prefisso di negazione 不 fu e dalla radice verbale del verbo “muoversi” (動 dō/ugoku), indica uno stato d’animo imperturbabile, il mantenere la calma davanti a qualsiasi evento.

Zanshin e fudōshin sono due lati della stessa medaglia, ma fudōshin deve accadere prima che l’azione cominci. Qualora non si riesca ad avere una mente fredda, immobile, c’è da dubitare fortemente che uno stato d’animo di continua concentrazione e guardia (oppure leggero ed agile) possa verificarsi all’interno di noi nel momento del bisogno.

Quello che qui è stato esposto non è che un nostro pensiero formatosi attraverso la pratica e lo studio di svariati testi. Lungi da noi volerlo affermare come quello corretto.