Ohen

応変

IL SENSO ULTIMO DELL’ARTE DELLASCHERMA

Profondissimo insegnamento per il praticante di Iai (e non solo), la cui realizzazione è di là da venire nonostante quest’era di pace apparente in cui il nemico si presenta sottoforma di innumerevoli surrogati, oltre a quello che ciascuno vede ogni volta che passa davanti ad uno specchio.

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Sensei Nakayama e il suo atteggiamento alla fine della  seconda guerra mondiale.

«Non vi è alcun senso nel ritornare a ciò che è passato e fatto. Rimuginare eventi del passato è la via del debole. Nei tempi antichi il samurai non rimuginò mai quello che era stato fatto. Ha combattuto per tutto quello che valeva contro il nemico, ma una volta che arrivava la sconfitta, la via di un vero samurai è stata quella di amare e rispettare il suo nemico.

 Nella scherma chiamiamo questo spirito OHEN o adattare se stessi al cambiamento. In altre parole, si tratta di una condizione in cui, dopo aver  riconosciuto l’andamento delle cose, tutte le ambizioni del passato sono ormai andate e si raggiunge uno stato di nulla. Ciò richiede la magnanimità di cuore. È il senso ultimo dell’arte della scherma. Dobbiamo salutare l’esercito alleato con un tale spirito. Ieri erano nemici, ma oggi non lo sono più. Se riusciamo a non pensare a loro come nemici, allora possiamo dire che abbiamo capito veramente lo spirito del Bushido.

Se c’è la minima sensazione di amarezza nei nostri cuori e se non siamo in grado di assumere una prospettiva più ampia, si è destinati a mostrarlo in faccia e nell’atteggiamento, dando modo agli altri di valutarci come vili. Credo che la grandezza di una nazione stia nella sua attitudine ad un’ampia veduta».

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