Io è l’anonimo

Quando riusciamo a guardare con obiettività, dimenticando completamente il nostro “io”, solo allora possiamo, come figure in un dipinto, conservare un legame armonioso con il paesaggio naturale. Ma nell’attimo in cui ci preoccupiamo dei disagi che ci procura la pioggia scrosciante e della stanchezza delle nostre gambe, non siamo più personaggi di una poesia. Ritorniamo a essere gli ottusi, comuni uomini di sempre. Non notiamo il fascino delle nuvole e delle nebbie fluttuanti. Non affiora nel nostro animo alcun sentimento per i fiori che appassiscono e per gli uccelli che cantano. E ancor più non intuiamo quanto noi stessi siamo belli mentre camminiamo malinconicamente solitari sulle montagne in primavera.

Natsume Soseki, Guanciale d’erba

Io, veramente, è nessuno, è l’anonimo; è necessario che esso sia anteriore a ogni oggettivazione, denominazione, per essere l’Operatore, o colui al quale tutto ciò accade.

Maurice Merleau Ponty, Il visibile e l’invisibile

Non appena l’io smette di esistere, il mondo esiste.

Alejandro Jodorowsky, Il dito e la luna, racconti zen, haiku , koan

Di estremo interesse per il praticante di I-AI.