Delle Ossa

Indispensabile da sapere per il praticante di I-AI

 […] nel fisico, esercitarsi (…) praticate pugilato, praticate arti virili, praticate scherma, praticate karate, praticate aikido: qualsiasi cosa. Fate risorgere lo Spirito dalla congiuntura delle vostre ossa. Tutto il vostro corpo deve essere una immagine di quello Spirito.

Pio Filippani, Consigli ai giovani

Il Seiza è un tentativo di negare qualsiasi consapevolezza della carne, la carne riflette l’eccesso nell’intenzione umana. Cercando di cancellare le attività volontarie della mente gli antichi hanno scoperto questo metodo di portare armonia al corpo interno richiamando la consapevolezza delle ossa e ricercando un senso di equilibrio tra le ginocchia piegate, la spina dorsale, il bacino, le anche, le caviglie ed altre articolazioni. Praticando il Kata, i vecchi giapponesi enfatizzavano l’importanza della consapevolezza delle ossa rispetto alla consapevolezza della carne. Facendo così riuscirono a negare la mente e a lasciare il corpo – il corpo che apparteneva alla Natura e non al sé – emergere “così com’è”.

ecole-itsuo-tsuda.org

«L’ideogramma Liao tradotto come “osso” contiene nel suo interno oltre a “osso”, anche “Ali” e “Montagna”. Il mio maestro J. Yuen afferma “l’osso ha bisogno di ali per volare (per essere leggero) altrimenti tutto rimane bloccato nella Montagna (nella densità dell’osso)”».

Maurizio Corradin – airas.it/punti-liao-sacro

Gli angakut degli Eschimesi Iglulik sono capaci, nel pensiero, di spogliare della carne e del sangue il loro corpo, e di contemplare lungamente il proprio scheletro. Aggiungiamo che la visualizzazione della propria uccisione da parte dei demoni e la riduzione finale allo stato di scheletro costituiscono una delle meditazioni favorite del buddhismo indo-siberiano e mongolo. Bisogna ancora ricordare che lo scheletro è spesso disegnato sul vestito degli sciamani siberiani.

Siamo alla presenza di un’idea religiosa molto antica, specifica delle culture dei cacciatori: l’osso simboleggia la radice ultima della Vita animale, la matrice da dove sorge continuamente la carne. Gli animali e gli uomini rinascono a partire dall’osso; essi permangono qualche tempo nell’esistenza carnale, e quando muoiono, la loro ‘vita’ si riduce all’essenza concentrata nello scheletro, da dove nasceranno di nuovo.

Mircea Eliade, La nascita mistica- Riti e simboli d’iniziazione

       Dal punto di vista rituale-simbolico le ossa sono l’ultima traccia terrena significativa dei morti, quando la loro carne è già diventata polvere. In un certo senso sono indistruttibili e in condizioni favorevoli possono conservarsi per secoli.

Per il cristianesimo le ossa sono considerate il seme della resurrezione dei corpi dopo il Giudizio Universale; quando i sepolcri si apriranno esse, al suono delle trombe, si ricomporranno e saranno di nuovo rivestite di carne.

I teschi o le ossa lunghe degli antenati furono spesso conservate come insegne o come oggetti rituali.

Durante l’età della pietra era uso costruire per gli antenati enormi monumenti funebri in pietra, megaliti o dolmen, poiché si credeva di dover proteggere gli scheletri dei defunti dai danni causati dalla terra che li ricopriva.

Nell’area della cultura orientale-giudaica si maledicevano i nemici augurando che le loro ossa divenissero aria.

Tra i popoli cacciatori era uso comune restituire intatte e complete alla terra le ossa degli animali uccisi per favorire il ripopolamento della selvaggina.

Anche i caproni che trainavano il carro di Thor, il dio del tuono della mitologia nordica potevano essere magicamente richiamati in vita dalle ossa mediante la benedizione del martello.

Le ossa umane non sono dunque solo simboli funebri, bensì anche immagini della fede nella resurrezione.

In altre culture il loro impiego rituale è in rapporto al superamento della paura della morte.

Una concezione completamente diversa si esprime nella cremazione dei corpi, che mira a una totale dissoluzione dei defunti nel fuoco, come elemento di purificazione.

Il teschio e le due ossa incrociate oltre ad essere il simbolo piratesco, nella massoneria simboleggiano la vittoria dello spirito sul corpo. Il teschio, come saggezza, conoscenza e spirito dell’uomo, sovrasta le due tibie incrociate e divide in quattro, cioè “squarta”, il corpo.

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