Dignità e spazio degli antichi Re

«L’accettazione della nostra vera bellezza è un grande passo che dona dignità e spazio ai nostri corpi, quello che gli antichi re avevano».

SULLA BELLEZZA

DELLA COLONNA VERTEBRALE

«C’è una bellezza profonda all’interno del nostro corpo, che, coperta da strati e strati di polvere, vuole trovare il modo di essere libera e brillare al sole. È questa bellezza nascosta che ci porta sempre sulla strada giusta? Se è così, dobbiamo ascoltare la sua voce sin dal primo passo.

È successo che non abbiamo potuto sentire la sua voce perché la nostra mente è distratta e noi non ci permettiamo mai una pausa con lo spazio e il silenzio che ci diano il tempo di guardare in profondità.

Per questo motivo l’insegnamento di Vanda Scaravelli, è estremamente prezioso, perché va direttamente al nucleo con semplicità. Vanda ha scritto:

 “La prima struttura a formarsi nel corpo del bambino (quando è ancora nell’utero della mamma) è la spina dorsale, di conseguenza tutto il resto, braccia, gambe, fianchi, ha origine da essa. […] La colonna vertebrale del bambino è estremamente morbida e leggera e si mantiene così per parecchio tempo, quella di un adulto, invece, è rigida e pesante. Lo yoga, come lo intendiamo in questo libro, consiste nel riuscire a rompere le cattive abitudini e rieducare la colonna in modo da riportarla al suo stato originale. Questo è esattamente il significato del risveglio nel titolo del libro”. Titolo originale in inglese: Awakening the Spine. (traduzione italiana “Tra Terra e Cielo” -1991).

Durante la lezione di yoga quando uno studente principiante sente la colonna vertebrale liberarsi e allungarsi lo vedo sul suo volto perché cambia espressione e un sorriso attraversa tutto il corpo. Questo è un dono della bellezza proveniente dall’interno. È qualcosa che richiede tempo per essere percepito, ma da quel momento in poi i movimenti hanno visibilmente una diversa qualità.

Muoversi dalla spina significa trovare un’onda unificante che riconnette tutto il corpo. Come possiamo ritornare in contatto con l’intelligenza della colonna vertebrale? Ritornare in contatto con la colonna vertebrale è un lungo viaggio verso spazi interni e verso la parte posteriore del corpo, e la respirazione diventerà il nostro “filo di Arianna” in questo percorso.

Di solito siamo più consapevoli della parte frontale del corpo e dimentichiamo le nostre schiene, il luogo in cui nascondiamo tutto quello che non vogliamo vedere¹. Ci dev’essere un “rovesciamento” della nostra normale attitudine per entrare nello spazio in cui si trova la colonna vertebrale e riscoprire la sua connessione con il bacino, le gambe ed i piedi, con la gravità e la terra. Come in una pianta in crescita “Le radici” ci daranno la forza di crescere e aprirci nello spazio.

¹ “Abbiamo davanti agli occhi i peccati degli altri uomini, ma i nostri li portiamo sulla schiena” (Lucio Anneo Seneca) (n.d.c.).

Per “disfare” le tensioni ed i vecchi schemi di movimento abituali abbiamo bisogno di una mente “innocente” che solo la respirazione naturale consapevole può dare, lasciando nascere i movimenti spinali originati, movimenti intuitivi che sono la risposta da parte del corpo stesso ad una richiesta chiara e semplice.

Il diaframma, è profondamente connesso alla colonna vertebrale e partecipa con il suo movimento all’armonizzazione dei ritmi naturali del respiro, della colonna vertebrale e della risposta alla gravità proveniente dal contatto con la terra, è un processo infinito di purificazione e una meditazione in sé. Come Vanda ha sempre sottolineato, è solo quando i tre elementi: il respiro, la gravità e l’onda di espansione della colonna vertebrale si fonderanno insieme nella tua pratica che la Bellezza, sempre presente, si manifesta. L’accettazione della nostra vera bellezza è un grande passo che dona dignità e spazio ai nostri corpi, quello che gli antichi re avevano. Accettare la nostra selvaggia energia naturale è come diventare amica di una tigre. La ballerina Pina Baush ha dichiarato:

“La bellezza deriva da ciò che facciamo e come facciamo; quando scopri la tua grande bellezza ti rendi conto di quanto tu abbia il dovere di fare qualcosa con quella …” ».  

da: rossellabaroncini.com

«Il nostro corpo è l’arpa dell’anima. Sta a noi trarne dolce musica oppure suoni confusi». (Gilbram Gibran Kahlil).

Riteniamo che in questa bella pagina il praticante di I-AI possa trovare più di un prezioso spunto di riflessione.